Università della terza età: cos’è e come funziona

person Pubblicato da: Valeria Iavarone list In: News Data:
Università della terza età: cos’è e come funziona

L’università della terza età nasce come occasione per tutte quelle persone che hanno dovuto abbondare gli studi per i motivi più diversi, ma che vogliono tornare a studiare per darsi una seconda possibilità o per tenersi al passo con i tempi. Poco conosciuta ma sempre più diffusa, funziona come una classica università, ciò che cambia è l’utenza media e alcune peculiarità per cui differisce dai corsi di studio classici pensati per i giovani.

 

Cos’è l’università della terza età?

Progettata per tutte le persone con una fascia di età che va generalmente tra i 50 e i 70 anni, le prime università per anziani nascono negli anni ’80 e prendono il nome di università popolari. Appartenenti agli enti regionali, hanno l’obiettivo di integrare chi è rimasto indietro con lo studio nella società attuale, rafforzando le conoscenze pregresse e sviluppandone di nuove. Non ci sono limiti di età per l’istruzione, si può arrivare fino ai 70 anni ed oltre. Può iscriversi chiunque, alcune università chiedono il possesso del diploma superiore, altre invece no. Al termine degli studi viene rilasciato un certificato che attesti la partecipazione al corso, ma legalmente non vale come una laurea “classica”. Il costo di solito è gratuito, però alcuni atenei chiedono un piccolo contributo annuale come tassa d’iscrizione per sostenere le spese ed eventuali laboratori previsti dal corso.

 

Ecco iscriversi all’università della terza età

Come per l’iscrizione a scuola, generalmente andrebbe effettuata un anno prima rispetto a quando previsto, ma molti atenei consentono le iscrizioni ritardate. Online sui siti web attinenti troverete tutte le informazioni che vi serviranno per effettuare la domanda d’iscrizione. Solitamente va compilato un modulo, presentata la ricevuta della tassa d’iscrizione quando prevista, il tutto accompagnato dal documento d’identità e dal codice fiscale. La domanda dovrà essere personale, poiché va specificato il corso universitario della terza età scelto. Alcune università come anticipato richiedono una copia del diploma e delle fotografie formato tessera da abbinare alla domanda. Queste serviranno per creare il profilo dello studente, che successivamente riceverà dalla segreteria didattica il libretto universitario per poter registrare i voti. Oggi gli atenei hanno adottato anche il sistema del registro elettronico, non rilasciando più il libretto cartaceo, evitando così che si smarrisca. La domanda può essere consegnata sia in formato cartaceo direttamente in segreteria, che online tramite l’email ufficiale dell’università. 

 

I corsi dell’università della terza età

Le università della terza età presenti sul territorio Italiano propongono tantissimi corsi: letteratura, storia, filosofia, lingue, tecnologie e chi più ne ha ne metta. I più seguiti ad oggi sono i corsi che trattano le tecnologie, con sotto corsi articolati su diversi livelli in base alle conoscenze già acquisite. Molte università propongono il conseguimento di certificazioni informatiche come il patentino ECDL oppure le certificazioni per l’utilizzo del pacchetto Office oppure la Microsoft Business Certification.

I corsi possono essere seguiti sia in presenza, con classica lezione frontale docente – alunno, sia online in modalità differita, pensata per chi non ha la possibilità di seguire in aula a causa di problemi di salute o per mancanza di tempo. Non vi è alcun obbligo di frequenza. Molti corsi sono abbinati ai laboratori, così da mettere in pratica le nozioni acquisite e non formalizzare le conoscenze solo sul piano teorico. 

 

Perché iscriversi all’università della terza età?

Anche se seguire i corsi dell’università della terza età non porta al conseguimento di una laurea vera e propria valida ai fini legali, ma all’ottenimento di un certificato che attesti la frequenza al corso, ci sono tantissimi benefici nel decidere di frequentarla. Sicuramente l’interazione sociale fa tanto, in particolare per i soggetti in pensione che oltre a occupare il tempo possono condividere gli interessi con altre persone e migliorare le proprie capacità, inoltre si allena il cervello, così da rallentare l’invecchiamento e tenere attiva la memoria, riducendo i rischi di demenza senile. 

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