
Come regolarizzare la badante
Regolarizzare la badante che si prende cura dei propri cari è un atto di tutela sia nei confronti dell’assistente che dell’assistito. Si pensa che mettere in regola la badante sia difficoltoso, dispendioso e che necessiti di far ricorso ad un professionista che si occuperà della pratica, ma non è così. Ricordiamo che chi non assume regolarmente un lavoratore è a rischio di sanzioni salatissime. Vediamo quindi come regolarizzare la badante, proceduta utile anche per assumere una collaboratrice domestica, spesso anch’essa presente nelle case dei nostri anziani.
La procedura per regolarizzare la badante
Prima di analizzare la procedura per regolarizzare la badante è importante conoscere le mansioni di questa figura, quali sono i suoi diritti e i doveri, oltre che sapere l’orario di lavoro ed il rispettivo stipendio orario sul CCNL apposito.
Lavora meno di 280 ore annue
Se la badante sarà assunta senza superare le 280 ore annue, non c’è bisogno di stipulare un contratto formale, ma basta utilizzare il nuovo libretto famiglia INPS, ovvero il vecchio voucher lavoro. Con questa opzione il lavoratore non dovrà superare i 2500 euro, perché in questo caso l’INPS valuta il lavoro come occasionale.
Richiedere il voucher è semplice, si acquista in modo telematico sul sito dell’INPS nella sezione del lavoro occasionale. In tal caso la regolarizzazione può essere fatta direttamente con la lettera di assunzione. Ogni voucher avrà un valore uninominale di 10 euro, utile per pagare una prestazione occasionale di massimo un ora. Di questi 10 euro, 8 saranno destinati al lavoratore, 1,65€ alla gestione separata dell’INPS, 0,25€ all’INAIL e 0,10€ per gli oneri di gestione del compenso.
Lavora più di 280 ore annue
Qualora la badante lavori più di 280 ore annue, quindi full time e non in modo occasionale, è importante seguire delle specifiche regole che variano in base alla nazionalità del lavoratore che della situazione personale.
Per le badanti di cittadinanza italiana o europea, in seguito al colloquio di lavoro in cui si concorda l’orario, le mansioni e la retribuzione, basterà che il lavoratore abbia il documento d’identità, il codice fiscale e la tessera sanitaria validi. Il contratto dovrà contenere alcuni dati quali:
- I dati anagrafici del datore di lavoro;
- I dati anagrafici del lavoratore;
- Le mansioni da svolgere;
- L’orario di lavoro;
- Giorni di riposo;
- Ferie e permessi;
- Tredicesima se accordata;
- Tfr;
- La firma delle parti.
Realizzato e firmato il contratto, il datore di lavoro si occuperà di registrarlo direttamente online con il proprio PIN nella sezione “servizi per il cittadino”.
Per le badanti extracomunitarie, ma residenti in Italia, dal novembre 2011 la procedura è più snella. Basterà compilare e trasmettere il modello di “Comunicazioni obbligatorie di assunzione, variazione e cessazione” online. In tal caso la badante dovrà fornire al datore di lavoro il permesso di soggiorno valido, che verrà rinnovato poi di volta in volta esibendo in questura il modulo uniLav.
Cosa fare in pratica?
Dopo aver redatto il contratto, firmato da entrambe le parti, entro 24 ore del giorno precedente a quello di lavoro, anche se capita in un giorno festivo, il datore deve presentare la comunicazione di assunzione, inoltrandola telematicamente all’INPS con lo Spid, Cns o Cie.
La comunicazione può essere effettuata oltre che sul sito web, anche tramite Contact Centers Multicanale o usufruendo d’intermediari come il CAF. La procedura va fatta sia per lavoro continuativo, che saltuario ed anche se in prova.
Oltre a versare il compenso mensile alla badante, il datore di lavoro dovrà pagare i contributi tramite servizio pagoPa, somma calcolata direttamente in base alla tariffa oraria effettiva.
Ricordiamo che i contribuiti per badanti e colf possono essere detratti con il 730 per il 19% fino ad un massimo di 1549,36 euro annui o pari a 2100 euro per chi paga lo stipendio di lavoratori che assistono persone non autosufficienti.
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